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Da Operaio a Specialista del Credito: Intervista a Pasquale Campete

Immagine del redattore: Pasquale CampetePasquale Campete

Aggiornamento: 2 giorni fa




D: Pasquale, partiamo dall’inizio. Ci racconti chi eri prima di diventare consulente del credito?


Certo. Sono nato e cresciuto a Foggia, dove ho costruito la mia famiglia e cresco con orgoglio le mie due figlie. Il mio percorso lavorativo è iniziato come quello di tanti: un impiego sicuro come operaio metalmeccanico, uno stipendio fisso ogni 30 del mese e la sensazione di avere una vita già tracciata.


Eppure, dentro di me sentivo che mancava qualcosa. Ero solo una matricola, il numero 721922, non una persona. Non contavano le mie ambizioni, il mio valore o ciò che avrei potuto costruire. Facevo parte di un ingranaggio e basta.

OPERAIO A SPECIALISTA
Da Operaio a Specialista del Credito: Intervista a Pasquale Campete

D: Quando hai capito che era il momento di cambiare?


Credo che quel momento fosse dentro di me da sempre, ma la svolta è arrivata quando ho avuto l’opportunità di frequentare un corso per consulenti del credito. Lì ho capito che, se volevo davvero dare una svolta alla mia vita, dovevo lasciarmi alle spalle le paure e i rimpianti.


Ma cambiare non è mai semplice. Per farlo, ho dovuto prima perdonare due persone: me stesso, per non aver studiato quando avrei dovuto, e mio padre, per non avermi dato questa possibilità quando ero più giovane.


D: Da operaio a consulente del credito. Come hai iniziato?


Senza un ufficio, senza clienti, ma con tanta determinazione. Ho comprato una scrivania, un computer e una stampante e ho trasformato la mia tavernetta in un piccolo ufficio.


Da lì è iniziato tutto. Ho studiato, mi sono formato, ho imparato a trasmettere fiducia ai miei clienti e ai miei collaboratori. Giorno dopo giorno, con impegno e sacrificio, ho costruito la mia autorevolezza e ho trasformato il mio sogno in realtà.


D: Quali sono stati i momenti più difficili?


I primi tempi sono stati una vera sfida. Venivo da un ambiente completamente diverso e dovevo costruirmi tutto da zero. Non era facile trovare clienti e far capire loro il valore del mio lavoro. Ma la determinazione e la voglia di farcela mi hanno sempre spinto avanti.


Oggi, guardandomi indietro, capisco che ogni ostacolo è stato fondamentale per la mia crescita. Ogni difficoltà mi ha insegnato qualcosa e mi ha reso il professionista che sono oggi.


D: Oggi sei un consulente affermato, ma hai anche un forte interesse per i giovani. Perché?


Perché vedo in loro quello che ero io un tempo. Tanti ragazzi hanno talento, voglia di emergere, sogni da realizzare, ma spesso non sanno da dove iniziare o non trovano qualcuno che creda in loro.


Io voglio essere quella persona. Voglio offrire ai giovani un’opportunità, un ambiente in cui possano crescere, imparare e costruire il loro futuro. Non cerco persone perfette, ma ragazzi ambiziosi, che non vogliono accontentarsi e che sono disposti a mettersi in gioco.


D: Qual è il messaggio che vuoi lasciare a chi legge questa intervista?


Che il futuro non arriva da solo, va costruito. Nessuno verrà a offrirti la vita che sogni su un piatto d’argento. Devi avere il coraggio di cambiare, di studiare, di metterti in gioco.


Io ho scelto di non essere più un numero. Ho scelto di diventare la persona che volevo essere. E se anche tu hai un sogno, sappi che è possibile realizzarlo. Ma devi essere pronto a fare il primo passo.

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